A partire da oggi, sarà molto più semplice poter aprire le attività commerciali e le attività di somministrazione di alimentari e bevande, giacché con la nuova normativa, ovvero il decreto legislativo 147/2012, è stato ridimensionato il potere dei Comuni. Infatti, per quanto riguarda l’autorizzazione preventiva per l’apertura di un ristorante o di un bar non sarà più necessario a patto che non si sceglie per il locale un’ubicazione presso una zona tutelata oppure per un corretto sviluppo del settore o ancora perché si tratta di un’area di pregio ambientale o artistico. Ad ogni modo, in tutti i casi basta solo inviare al comune la Segnalazione certificata d’inizio attività (Scia).

Rimanendo sempre in ambito di apertura di un’attività di somministrazione, si è ribadito che i requisiti morali per l’apertura di un’attività devono esser posseduti sia dall’imprenditore e dal legale rappresentante che dalla persona preposta. Invece, per i requisiti professionali nelle attività commerciali è permesso agli imprenditori che non ne posseggono di avviare ugualmente l’attività, purché sia nominata una persona preposta che li possiede.

Le novità giungono anche per la vendita all’ingrosso: ora è permessa la vendita al dettaglio e all’ingrosso, purché si utilizza una determinata superficie per entrambe le attività.  Infine, anche per le vendite con degli incaricati a domicilio ci sono novità: difatti, dopo la comunicazione alla SCIA del comune sarà indispensabile comunicare i nomi degli incaricati che dovranno avere i requisiti morali. L’incaricato di ciò, peraltro, svolgerà un’attività abituale ai fini Iva se il reddito è superiore ai 5.000 euro e se questo non è un agente di commercio.

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